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STORIA
 
   
  Homo sapiens sapiens  
 

I resti più antichi del nostro diretto antenato sono stati rinvenuti in Sudafrica e in Medio Oriente e datano a poco più di 100.000 anni fa. Sembrano essere una diretta evoluzione dell’Homo sapiens arcaico africano. Il suo cranio e lo scheletro sono indistinguibili dai nostri, mentre presentano caratteristiche che li differenziano chiaramente dall’uomo di Neandertal, suo contemporaneo. È stato chiamato Homo sapiens sapiens, per designarlo come una sottospecie di Homo sapiens distinta da quella dell’Homo sapiens neanderthalensis (raddoppiando il termine sapiens, con una certa dose di ottimismo). Lo chiamiamo anche, più semplicemente, uomo moderno, perché per quanto possiamo giudicare dai suoi resti ossei era indistinguibile dagli uomini che vivono oggi in tutto il mondo. In seguito cambiò leggermente, modificandosi in tipi locali fisicamente un po’ diversi, ma culturalmente molto simili a noi.
Il volume del cranio non è aumentato rispetto a quello dell’Homo sapiens arcaico. È cambiata però la forma: si è sviluppata la fronte, che tende ad essere alta e diritta, mentre la nuca è poco sporgente. La mandibola non sporge più rispetto alla faccia. Compare invece un mento puntuto, altra caratteristica esclusiva dell’uomo moderno.

adattata da The Human Career, The University of Chicago Press – crani di Neandertal, sapiens arcaico e Homo sapiens sapiens
a confronto: cranio di Homo sapiens neanderthalensis (a sinistra),
Homo sapiens arcaico (al centro) e Homo sapiens sapiens

Aree diverse del cervello corrispondono a diverse aree funzionali del sistema nervoso. In Homo sapiens sapiens sembrano essersi sviluppate, in particolare, le zone che corrispondono alla formazione del linguaggio. È uno dei fattori che inducono a pensare che avesse sviluppato un linguaggio articolato e versatile come il nostro, che è stato probabilmente la ragione principale del suo successo.

adattata da The Human Career, The University of Chicago Press, e da Chi Siamo, Mondadori – strumentazione dell’aurignaziano
strumentazione dell’aurignaziano

Quando compare, Homo sapiens sapiens usa una strumentazione di tipo musteriano, come Neandertal e il sapiens arcaico che lo ha preceduto. Intorno ai 60.000-50.000 anni fa compare uno strumentario originale, molto ricco di forme e specializzato, con funzioni differenziate. È detto aurignaziano (dal nome del sito di Aurignac, in Francia).
Strumenti caratteristici sono pietre scheggiate a lama, scalpelli e raschiatoi molto affilati, bulini, punteruoli e coltellini. Accanto alla pietra si lavorano l’avorio, il corno, l’osso. Abilissimo cacciatore, inventa strumenti del tutto originali, quali il propulsore, che serve per gettare la lancia con più forza e più lontano, e la bola, ancor oggi usata in Argentina. Intorno ai 20.000 anni fa compaiono l’arco e le frecce, poi punte di freccia aguzze ed estremamente taglienti, ricavate da un materiale durissimo, l’ossidiana, che una volta scheggiata è affilata come un rasoio.

adattata da Chi Siamo, Mondadori, e da The Human Career, The University of Chicago Press – impiego del propulsore
il propulsore permette di scagliare la lancia con più forza e più lontano

Alla civiltà aurignaziana risalgono le più antiche forme d’arte conosciute, quali pitture e incisioni parietali, bassorilievi, statuette, suppellettili decorate. Le tombe rinvenute documentano il culto dei morti.
Questo nuovo tipo umano rivela uno straordinario dinamismo. Si diffonde a tutta l’Africa e anche fuori dal continente. In Medio Oriente lo si trova già 100.000 anni fa, poi scompare e si trova Neandertal al suo posto. Forse è responsabile di questo evento l’ultima grande glaciazione, che inizia 80.000 anni fa e dopo un breve intervallo diventa di nuovo importante intorno ai 29.000 anni fa. Quest’ultima fase dura fino a 13.000 anni fa.

adattata da Chi Siamo, Mondadori, e da The Human Career, The University of Chicago Press – manufatti aurignaziani
manufatti aurignaziani

A partire da circa 50.000 anni fa le tracce del passaggio di sapiens sapiens cominciano a trovarsi ovunque fuori dal continente africano.

il popolamento del pianeta da parte dell’uomo moderno