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La piramide di Cheope


Lo storico greco Erodoto aveva scritto che alla Grande Piramide avevano lavorato 100.000 persone per 20 anni alternandosi ogni tre mesi. Jean-Philippe Lauer, archeologo che ha studiato l'antico Egitto, ha cercato di verificare questa affermazione. I suoi studi hanno indagato quali evoluzioni tecniche ma anche sociali, economiche ed organizzative, abbiano consentito con le conoscenze tecniche dell'epoca, che si limitavano all'uso della leva e del piano inclinato, la realizzazione di opere come le piramidi. Le sue ipotesi, elaborate successivamente in uno studio condotto da L. e B. Pedrini e M. Actis Dato, hanno consentito di confermare quanto riferito da Erodoto. Le ipotesi sviluppate da questi studiosi considerano che:

il complesso di piramidi ove sorge la piramide di Cheope visto dall'alto
  • i blocchi di calcare fossero messi in opera per mezzo di rampe di mattoni crudi larghe 4 metri, per consentire il transito dei materiali e degli operai, sistemate a spirale poste parallelamente alle facce della piramide con una pendenza del 20% e con un dislivello di 5 m una dall'altra,
  • i massi di calcare erano ricavati da cave in loco,
  • lo spostamento medio dei massi per la loro messa in opera era di 700-800 m,
  • è ragionevole ipotizzare che il coefficiente di attrito tra le slitte da trasporto e il terreno sia di 0,5,
  • la distanza fra due massi successivi sulle rampe è di 50 m,
  • gli scavatori, per il taglio, e gli scalpellini, per la rifinitura dei blocchi, lavoravano con una velocità di 0,025 mq all'ora,
  • il trasporto dei massi avveniva ad una velocità di 500 m al giorno,
  • i giorni lavorativi per operaio all'anno erano di 290

la piramide di Cheope


Valorizzando il lavoro con queste ipotesi si può calcolare che erano necessarie 60 persone per trasportare, in piano, un blocco di calcare del peso di 2500 kg mentre sulle rampe servivano 100 persone il che consente di calcolare che il numero massimo degli operai "diretti", impegnato fu di oltre 51000.
foto del complesso di piramidi con vista sulla piramide di Cheope A fianco di questi operai direttamente impegnati nella costruzione vanno considerati gli operai "indiretti" impiegati per la manutenzione delle rampe e degli utensili, per la programmazione ed il controllo del lavoro, per i servizi di vettovagliamento e igienici (per esempio per il trasporto dell'acqua), per la costruzione e la successiva distruzione delle rampe, ed infine considerando anche gli artigiani, i commercianti e burocrati attivi intorno al complesso costruttivo, si può concludere che alla piramide di Cheope hanno lavorato per 23 anni più di 90000 persone





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