Mercato
 
Egitto: villaggio lungo il Nilo - bambini (foto di Ben McLaren)  
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Egitto: villaggio lungo il Nilo
| ECONOMIA SOSTENIBILE |

Il continuo deterioramento dell’ambiente globale è determinato principalmente dai modelli insostenibili di produzione e consumo, in particolare nelle nazioni industrializzate.

Un’economia sostenibile è un modo di agire che contribuisce a salvaguardare la società e a conservare l’ambiente per le generazioni future.

L’economia solidale si basa su nuove relazioni tra i soggetti economici, fondate su principi di cooperazione e reciprocità, e sulla giustizia e rispetto delle persone (condizioni di lavoro, salute, formazione, inclusione sociale, garanzia di beni e servizi essenziali). In un’economia solidale si hanno partecipazione democratica territoriale, rispetto dell’ambiente e investimenti per scopi di utilità sociale.

http://www.utopie.it/economia_sostenibile.htm

 
| COMMERCIO EQUO E SOLIDALE |

Il commercio equo e solidale è una relazione economica che mira ad una maggiore equità tra Nord e Sud del mondo, basandosi sul dialogo, la trasparenza ed il rispetto.

Il commercio equo contribuisce ad uno sviluppo sostenibile complessivo attraverso l’offerta di migliori condizioni economiche, assicurando i diritti dei lavoratori e dei produttori emarginati dal mercato; specialmente nel Sud del mondo.

Oltre 4000 gruppi di piccoli produttori e centinai di migliaia di lavoratori in piantagioni e fattorie site in numerosi paesi in via di sviluppo partecipano alle catene di approvvigionamento create dal commercio equo (fair trade).

Più di cinque milioni di persone in Africa, America Latina ed Asia ne traggono beneficio.

Tra il 40 e l’80% in più: l’importo delle retribuzioni corrisposte ai produttori rispetto alla retribuzione media dei produttori esclusi dal circuito equo-solidale.

25%: la percentuale del prezzo finale dei prodotti del commercio equo che resta ai produttori.

Stime: Efta (European fair trade association)
  Egitto: villaggio lungo il Nilo - ragazza (foto di Ben McLaren)
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Egitto: villaggio lungo
il Nilo
Afghanistan: mercato  
Afghanistan: mercato
http://afghan.smugmug.com/

 

Circa 500 “Botteghe del Mondo” (negozi che vendono prodotti del commercio equo) sparse sul territorio nazionale, coinvolgono più di 6000 volontari.
http://www.assobdm.it/modules/xdirectory/singlelink.php?cid=172&lid=1562

È possibile trovare prodotti equo-solidali in alcuni supermercati (Esselunga e Coop).

Il commercio equo rappresenta lo 0,01% del mercato mondiale

... segue nella scheda

Adobe Acrobat PDF pdf:
IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
di Silvia Concettini

 

Carta dei Criteri del Commercio Equo Solidale

Definizione, obiettivi e criteri:
http://www.assobdm.it/modules/wfsection/article.php?articleid=10

Info:
http://www.altromercato.it/
http://www.commercioequo.org/
http://www.centroconsumatori.it/47v47d17662.html

  Egitto: mercato (foto di Ben McLaren)
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Egitto: mercato

I principali vincoli da osservare sono:

  • divieto del lavoro minorile
  • impiego di materie prime rinnovabili
  • spese per la formazione/scuola
  • cooperazione tra produttori
  • sostegno alla propria comunità
  • creazione di un mercato interno dei beni prodotti

Gli acquirenti dei paesi ricchi, si assumono impegni quali:

  • prezzi minimi garantiti (determinati in accordo con gli stessi produttori)
  • quantitativi minimi garantiti
  • contratti di lunga durata (poliennali)
  • consulenza rispetto ai prodotti e le tecniche di produzione
  • prefinanziamento
http://it.wikipedia.org/wiki/Commercio_equo_e_solidale
 
Van Gogh: pescatore  
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Van Gogh: pescatore
| ECONOMIE SENZA DENARO |

Le economie senza denaro sono esperienze in cui gli aderenti, su base volontaria, si scambiano beni e servizi senza l’intermediazione del denaro, secondo un rapporto di reciprocità.

Generalmente il denaro istituzionale è sostituito con monete particolari o con il tempo.

Il fine ultimo è cercare il benessere sociale e individuale attraverso le relazioni interpersonali, piuttosto che con il consumo di beni. L’assenza del denaro comporta un aumento di fiducia, d’altruismo, di cooperazione e di reciprocità. Le esperienze non monetarie convivono con l’economia di mercato e contribuiscono alla ricchezza non solo sociale, ma anche economica delle realtà in cui sono operanti.
http://www.utopie.it/economia_sostenibile/economie_senza_denaro.htm

 
| MOVIMENTI DI MERCI |

Spreco utile

La catena di distribuzione italiana getta 238.000 tonnellate di merce commestibile, per un valore di 881 milioni di euro.

A Bologna l’iniziativa "Last Minute Food", promossa dal prof. Segrè e dai suoi studenti fondatori della "Last Minute Market", ha già permesso di salvare in un anno 140 tonnellate di alimenti. http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Attualita/2004/04/01/Legge+Antisprechi.htm

Scheda scheda:
LAST MINUTE FOOD
http://www.greenplanet.net/Articolo13622.htmli
  BigFoto.com: Banco della frutta
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Banco della frutta
 
Pomodori e boui dai paesi tuoi

Se i prezzi di una bottiglia di vino australiano trasportato fino in Piemonte o di acqua San Pellegrino trasportata fino a Sidney, bruciando a ogni viaggio una bottiglia di petrolio, coprissero anche i costi dei danni ambientali generati, quel vino e quell’acqua costerebbero il doppio, il triplo, il quadruplo.

Perché le salsicce vendute a Norimberga devono essere fatte con maiali bavaresi portati a macellare a Mola vicino a Napoli?
I pigiami tessuti e venduti in Svizzera devono andare fino in Portogallo per farsi cucire i bottoni?
I gamberetti del mare del Nord venduti in Germania devono andare in Marocco per essere lavati?
Nei supermercati di Stoccarda deve arrivare acqua minerale irlandese a prezzi inferiori a quella tedesca?

Maiale  
Maiale

Lo speck "nostrano" altoatesino deve essere fatto coi maiali belgi?
E la carne secca dei Grigioni con i manzi brasiliani?
I corn flake a Ginevra con il granturco argentino?
E la pizza a Napoli con il pomodoro cinese?
E il pesto a Genova con il basilico del Vietnam?

La Gran Bretagna importa ogni anno duecentomila tonnellate di carne di porco straniero.
Ma esporta anche duecentomila tonnellate di porco britannico.

E se ognuno si mangiasse i porci suoi?
http://www.beppegrillo.it/2005/12/il_pomodoro_cin.html

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