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  Gli australopitechi  
 

Nel 1974, una spedizione archeologica in Etiopia trovò lo scheletro intero di una giovane femmina, alta 110 cm, i cui resti sembrano collocarsi sulla linea evolutiva che porta all’uomo. Il cranio ha un volume intorno ai 400 cc, all’incirca come quello degli scimpanzé e dei gorilla (che però hanno un corpo di dimensioni maggiori). Camminava eretta, ma non come noi: le caratteristiche delle ossa dello scheletro fanno pensare che tenesse la schiena un po’ incurvata in avanti.

adattata da Chi Siamo, Mondadori – distribuzione australopitechi e Homo habilis
i crani di tre diversi australopitechi a confronto con un cranio di scimpanzé ed uno di Homo habilis

Natura, Einaudi Scuola – Australopithecus afarensis (Lucy)
scheletro di
Australopithecus afarensis (Lucy)

Fu un rinvenimento eccezionale: è rarissimo scoprire uno scheletro completo. Di solito i paleontologi ritrovano qualche dente, ossa, molto di rado un cranio intero. La donna ritrovata fu battezzata Lucy, dalla canzone dei Beatles, Lucy in the Sky with Diamonds, che si suonava la sera nell’accampamento degli archeologi.

Lucy è vissuta 3.200.000 anni fa: è stato possibile datarla accuratamente, perché i suoi resti sono stati trovati fra due strati di terreno la cui età geologica ha potuto essere stabilita con precisione. La popolazione a cui apparteneva è stata designata come Australopithecus afarensis, cioè "scimmia dell’emisfero australe, proveniente dal territorio degli Afar", che è il nome della tribù locale, che vive oggi in Dancalia.

adattata da Chi Siamo, Mondadori – distribuzione australopitechi e Homo habilis
I luoghi dove sono avvenuti i ritrovamenti di australopitechi e di Homo habilis e gli animali di cui si nutrivano.

In seguito sono stati trovati più tipi di australopitechi, quasi tutti più recenti. Se ne distinguono tre specie, vissute in tempi diversi fra 4 milioni e fino a forse 600.000-500.000 anni fa. Hanno quindi convissuto a lungo con i primi membri del genere Homo.
I luoghi dove vivevano gli australopitechi sono gli stessi dove troviamo i primi esseri umani: l’Africa orientale e meridionale, e in particolare la Rift Valley, una gigantesca spaccatura di origine tettonica che si estende dall’Etiopia fino al Sudafrica, formando una larghissima valle dai pendii scoscesi. Le ossa di animali rinvenute presso i loro insediamenti ci dicono come integravano una dieta che doveva essere prevalentemente vegetariana.

Australopithecus afarensis è considerato un antenato diretto dei primi uomini, a differenza degli australopitechi successivi. L’albero genealogico che porta ai primi uomini si presenta così:

adattata da The Human Career, The University of Chicago Press – genealogia australopitechi e Homo habilis
albero genealogico degli australopitechi e di Homo habilis