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  Com’&#egrave; comparso l’uomo?  
 

Il lavoro del grande naturalista inglese C.Darwin portò per primo all’attenzione generale, nella seconda metà dell’Ottocento, l’affinità e l’evidente parentela tra gli esseri umani e le grandi scimmie. Questa ipotesi suscitò reazioni e polemiche violentissime all’epoca, perché entrava in conflitto con un assioma della religione cristiana, per cui l’uomo era stato creato da Dio come un unicum, diverso e al di sopra delle altre specie animali.

faraoni e scimmie
coppia di faraoni e coppia di scimmie

Nel XX secolo, questo rapporto di stretta parentela è stato confermato dai ritrovamenti di fossili e dalle indagini paleontologiche (la paleontologia è la scienza che studia il passato della vita). Una conferma finale è venuta, negli ultimi vent’anni del Novecento, dagli studi sul DNA e sulle proteine, che hanno permesso di ricostruire, in base alle differenze presenti nel patrimonio ereditario di diverse specie, l’albero genealogico che collega le scimmie e gli esseri umani, e di assegnare una data alle separazioni fra i diversi rami dell’albero.

albero genealogico di scimmie, primati, uomo
albero genealogico di scimmie, primati, uomo

In realtà, la forte somiglianza fra esseri umani e scimpanzé, gorilla, oranghi, e più in generale con tutta la grande famiglia delle scimmie, è evidente a chiunque abbia avuto occasione di incontrarne qualcuna, se non in natura almeno dietro la gabbia di uno zoo. In Europa, la possibilità di osservarli mancava però nei secoli passati, perché le scimmie abitano regioni tropicali e non sono presenti nel nostro continente.
In base alle osservazioni compiute sul DNA umano e su quello delle grandi scimmie, l’albero genealogico oggi comunemente accettato vede l’orangutan separarsi fra i 10 e i 15 milioni di anni fa dalla linea evolutiva che porterà anche all’uomo; il gorilla si separa un po’ più avanti, e lo scimpanzé intorno a 5 milioni di anni fa: la recente scoperta dei resti di un ominide in Ciad potrebbe spostare quest’ultima data un po’ più indietro, a 7.000.000 di anni fa.
I resti fossili di ominidi più antichi di Homo habilis, forse suoi diretti progenitori, confermano indirettamente questa datazione.

DNA