Guerre
 
| COSTO UMANO |

Ogni anno, nel mondo, circa 500.000 persone sono uccise dalla violenza armata, una persona al minuto.

300.000 bambini soldato sono costretti a imbracciare le armi e usarle in guerra come se fossero giocattoli.

http://www.squilibrio.it/admin/preview2.php?idcontainer=0&idarticle=619

Secondo il Rapporto 2004 della Coalizione “Stop all’uso dei bambini soldato!”, consorzio di gruppi umanitari, vari governi - tra cui quelli di Myanmar, Burundi, Congo, Sudan, Stati Uniti d’America - hanno mandato bambini al fronte.

Altri – Colombia, Uganda, Zimbabwe - hanno appoggiato eserciti paramilitari che usano questa pratica. Altri ancora, tra cui l’Indonesia, hanno arrestato arbitrariamente, torturato e ucciso bambini sospettati di far parte dei gruppi di opposizione armata. Sempre in Indonesia, i bambini sono utilizzati come spie e informatori.

Presentazione Rapporto 2004:
http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/664
http://www.child-soldiers.org/resources/globalreports?root_id=159&category_id=165

  Bambini soldato
Nel 2020 il numero dei morti e dei feriti a causa delle guerre supererà il numero dei morti per malaria e morbillo.
Senza un attento controllo sull’esportazione delle armi e delle misure per proteggere la popolazione dal loro abuso innumerevoli persone continueranno a soffrire.
 
  L. Signorelli: Inferno - I Dannati XV sec.  
Zoom Immagine zoom:
L. Signorelli: Inferno - I Dannati XV sec.

Continuerà l’abuso dei diritti umani e molti verranno intrappolati dalla povertà.
L’unico modo per metter fine a questo ciclo, chiuso tra sofferenza e povertà, è il controllo nel commercio delle armi.
http://www.controlarms.org/the_issues/human_cost.htm

Amnesty International
Attraverso la campagna "Control Arms", Amnesty International si è impegnata a disinnescare le conseguenze drammatiche del traffico incontrollato di armi nel mondo.

É in corso una campagna di firme, patrocinata da Amnesty International e altre ONG fra cui la rete italiana per il disarmo, per favorire la ratifica di un trattato che regolamenti il commercio mondiale delle armi leggere.

Il trattato, che si chiama ATT (Arms Trade Treaty) è in corso di discussione all’ONU ed ha già ottenuto un esplicito sostegno da alcuni Paesi fra cui il Regno Unito mentre altri Stati come la Spagna e la Russia hanno espresso parere favorevole. L'Italia, al contrario, non si è ancora pronunciata. Per armi leggere non si intendono solo pistole e fucili da caccia ma, ad esempio, anche mitragliatrici e bombe a mano.

L'Italia ne è il secondo esportatore al mondo dopo gli Stati Uniti.
http://www.amnesty.it/campagne/controlarms/index.htm

"Informare sugli orrori delle guerre è una parte del cammino verso la pace".
http://www.warnews.it/index.php

  A. Lorenzetti: La Pace XV sec.
A. Lorenzetti: La Pace XV sec.
| INDUSTRIA DELLE ARMI |

Nel mondo sono in circolazione quasi 700 milioni di armi e altri otto milioni vengono prodotte ogni anno.

Ci sono aziende che le fabbricano, intermediari che le mettono in commercio, governi e privati che le acquistano e le vendono e, all’ultimo anello di questa incontrollata catena, persone che le utilizzano contro altre persone.
Dal 1998 al 2001 gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno guadagnato più dalla vendita d’armi ai Paesi in via di sviluppo che dagli aiuti che hanno dato. I cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina) esportano ufficialmente l’8% delle armi convenzionali.

“Non possiamo essere allo stesso tempo coloro che guidano il mondo verso la pace ed i primi fornitori d’armi al mondo”
Jimmy Carter (campagna presidenziale 1976) http://www.controlarms.org/the_issues/arms_industry.htm

kalashnikov  

RAPPORTO 2005 SIPRI
(Stockholm International Peace Research Institute)
Crescono per il sesto anno consecutivo le spese militari nel mondo superando i mille miliardi di dollari.

Le spese per il 47% sono fatte dagli Stati Uniti (455 miliardi di dollari) - l'Italia, con una spesa 27,8 miliardi di dollari nel 2004 e di 27,6 miliardi di dollari nel 2003, si piazza al settimo posto della graduatoria mondiale per il secondo anno consecutivo, precedendo paesi tradizionalmente con alta spesa militare come la Russia (19,4 miliardi), Arabia Saudita (19,3 miliardi), Corea del Sud (15,5 miliardi) e India (15,1 miliardi).

Ma non solo. Con un'esportazione di 261 milioni di dollari (in valori costanti) l'Italia è nel 2004 il nono esportatore mondiale di armi, che sono state vendute anche a nazioni sotto embargo Ue come la Cina, in conflitto come India e Pakistan e fortemente indebitati come Sudafrica, Namibia, Nigeria, Brasile, Perù e Cile. Lo si evince dai dati del Sipri, l'Istituto internazionale di Stoccolma per la ricerca sulla pace, che ieri ha pubblicato il Rapporto 2005.

http://unimondo.oneworld.net/article/view/112915/1/
http://www.sipri.org/contents/armstrad/atpubs.html

MAPPA INTERATTIVA DEI CONFLITTI NEL MONDO
http://www.warnews.it/mappa_interattiva.html

Una delle conseguenze delle guerre attuali è l’inquinamento da uranio impoverito, contenuto in alcuni tipi di proiettili.

Adobe Acrobat PDF pdf:
URANIO IMPOVERITO
Comitato scienziati contro la guerra
 
Consumo
Popolazione
Footprint
Inquinamento
Rifiuti
Guerre