COME AGIRE PER PORRE TERMINE AL DEGRADO AMBIENTALE?
Le alternative possono nascere da un diverso atteggiamento dei singoli come degli stati.
Le iniziative di grande respiro, le scelte politiche collettive che impegnano gli enti pubblici, le imprese, e al tempo stesso i cittadini, sono evidentemente quelle che hanno maggiore speranza di ottenere cambiamenti significativi.
|
È fondamentale il contributo che ciascuno di noi può dare, ed è necessaria una stretta cooperazione fra autorità e cittadini per porre in opera interventi efficaci. In linea di massima, le linee guida di un intervento di risanamento sull'ecosistema globale, come sui singoli ecosistemi, sono abbastanza semplici. Per attuarle è necessario superare il modello attuale di sviluppo, che vede ogni azienda e ogni nazione impegnata ad aumentare di anno in anno i propri consumi, per potere aumentare in parallelo i propri profitti. Gli interventi possibili non sono semplici, ma sicuramente praticabili ed efficaci. |
Per frenare l'accumulo di anidride carbonica e di altri gas serra nell'atmosfera, una delle più gravi minacce per l'ambiente planetario secondo gli esperti è necessario riuscire a limitare le attività di combustione che hanno finora accompagnato lo sviluppo industriale, avvenuto bruciando carbone, petrolio e gas. Tagliando gli sprechi e progettando macchine a consumo minore, politiche di risparmio energetico possono ridurre il consumo di combustibili fossili (che sono comunque in via di esaurimento). La promozione di fonti di energia rinnovabili, che non comportino processi di combustione, oltre a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, permetterà di sviluppare macchine non inquinanti in sostituzione delle attuali. La riforestazione su grande scala può sottrarre all'atmosfera parte del carbonio in eccesso. La "cattura" del carbonio atmosferico può avvenire anche con biotecnologie che sono oggi oggetto di ricerca. |
|
||||||
|
Il problema comincia ad essere affrontato solo in questi anni, con estrema lentezza, e da poche nazioni. Manca del tutto una volontà globale. Una delle ragioni di questo gravissimo ritardo sta nel fatto che per costruire una società ecologicamente compatibile è necessario cambiare modello di sviluppo, sostituendo il rispetto per la natura alla predazione. Naturalmente, nessun modello di sviluppo è possibile se non si tiene conto dell'andamento delle nascite, perché è necessario trovare un equilibrio fra popolazione e risorse disponibili. Se vogliamo sfuggire a forme di collasso ecologico, dobbiamo agire immediatamente, con competenza, lucidità e precisione. |
||||||
IL MIO COMPORTAMENTO HA UN IMPATTO SULL'AMBIENTE?
Il riciclaggio dei rifiuti, il risparmio energetico, idrico, un'alimentazione attenta all'uso dei prodotti locali e/o biologici, una generale attenzione a limitare l'uso di sostanze nocive, sostanze "a perdere", ed un consumo critico e consapevole sono piccole azioni quotidiane che possono aiutarci ad intraprendere uno sviluppo in grado di garantire i diritti delle generazioni future.
La metà delle emissioni mondiali di gas a effetto serra derivano dal riscaldamento domestico e dai trasporti privati. I problemi ambientali, pertanto, non hanno origine soltanto dalle attività commerciali, industriali e agricole: anche ciò che facciamo ogni giorno incide profondamente sui cambiamenti del nostro ambiente. Il nostro comportamento personale fa la differenza e può contribuire a cambiare le cose. Non dobbiamo dimenticare il potere che abbiamo sia come consumatori sia come cittadini. Mediante le nostre scelte possiamo avere un forte impatto sull'ambiente. |
|
||||||
Per esempio, se solo un europeo su cinque decidesse di compiere il prossimo viaggio di 500 km in treno anziché in automobile, si risparmierebbero più emissioni di gas a effetto serra di quante ne emetta ilbr /Lussemburgo durante tutto l'anno!
http://europa.eu.int/comm/environment/news/efe/17/article_1427_it.htm
Toolkit ambientale
Il sito intende aiutare i cittadini europei a scoprire ciò che possono fare quotidianamente per contribuire a migliorare lo stato del nostro pianeta.
http://europa.eu.int/comm/environment/toolkits/index_it.htm
| | Suggerimenti | | |
"Basterebbe ridurre i consumi e dividere in modo equo le risorse" |
|
|||||||||||||||||||||||||
| | SPRECO UTILE | | |
È possibile, e socialmente auspicabile, tradurre lo spreco in utile. Il progetto Last Minute Market, nato per promuovere il recupero e la valorizzazione dei beni invenduti, dimostra come sia possibile e, per certi versi, profittevole in termini economici, conciliare due filosofie apparentemente antitetiche: "vivere per consumare" e "consumare per vivere".
Nel 1998 uno studente si chiese se nella grande distribuzione veniva realmente venduto tutto. A quella domanda mancò una risposta soddisfacente. Tesi di laurea e corsi monografici avviarono allora un costante lavoro di analisi e monitoraggio delle strutture distributive, svelando quantità enormi di alimenti perfettamente commestibili ma destinati alla distruzione; con costi di smaltimento per il commerciante, costi ambientali per la società, e con evidente spreco di risorse utilissime per eserciti di bisognosi.
|
«Da qui l’idea di costruire un mercato parallelo, che unisse la “non-offerta” dei commercianti alla “non-domanda” delle associazioni e degli enti caritativi», racconta il prof. Segrè, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. L’idea è di incentivare i commercianti a donare agli enti caritativi i prodotti destinati al macero.
|
||||||
CARPE CIBUM : la cooperativa del minuto fuggente
Dopo la presentazione del libro sul progetto di recupero degli invenduti, i ragazzi della Last Minute Market sono stati contattati da Coop adriatica che ha chiesto di poter applicare il loro modello a un ipermercato del bolognese.
Il vero salto oltre il prototipo.
http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori2004/corneo/storia/storia3.htm
LAST MINUTE BOOK : come trasformare lo spreco in risorsa Un’idea semplice, quella del recupero e della riutilizzazione dei libri senza mercato, è alla base del progetto "Last Minute Book" giunto ormai al secondo anno di sperimentazione. La prima fase del progetto, inaugurata nel febbraio 2004, si è conclusa con la consegna di circa 50.000 volumi in Argentina, Uruguay, Cile, Brasile, Cuba resi disponibili da otto case editrici (Alberto Perdisa Editore, Arianna Editrice, Giunti Progetti Educativi, Il Mulino, Longo Editore, Pendragon, Gremese Editore, Gullivertown), dalle Biblioteche Universitarie e Comunali e dalla Cineteca del Comune di Bologna, nonchè da alcuni cittadini privati. http://www.magazine.unibo.it/Magazine/UniBoIniziative/2005/11/22/book.htm |
|
|||
Ci sono varie iniziative stimolanti e prospettive valide, ma è solo la messa in opera di grandi progetti collettivi, a livello nazionale e internazionale, che può ottenere risultati significativi per il riequilibrio ecologico. Nel contempo, dato che dai cittadini dipende il governo del paese, in una società evoluta sarebbero i cittadini stessi a premere sulle autorità perché assumano iniziative di ampio respiro, e a premiare o punire i politici per ciò che fanno per l’ambiente.